Relazione della riunione del 9 aprile 2014

RELAZIONE INCONTRO del 9 aprile 2014 – presso Red Zone

Partecipanti: 26 persone circa.     Prossima riunione presso il Tirtha in data da fissare

Argomenti della sera:

  1. 25 aprile Arena di PACE
  2. Email dal Tirtha
  3. Serata su utilizzo sistema operativo per personal computer Linux
  4. Come organizzarsi per le future decisioni da prendere nel GAS
  5. Quali argomenti sono da GAS e quali no?
  6. Porre dei limiti alla adesione al GAS
  7. Proposta polizze assicurazioni (auto ecc.) di gruppo

  1. 25 aprile Arena di PACE

Siamo tutti inviatati a partecipare alla grande manifestazione del 25 aprile Arena di Pace.

http://arenapacedisarmo.org/

Si propone di andare in bicicletta dalla valpolicella, ci saranno altre biciclettate da altri paesi che arriveranno all’Arena, noi partiremo da San Pietro In Cariano, pranzo al sacco, a Verona ci sarà un posto dove mettere le bici.

Date le adesioni a Marco così ci organizziamo: tosillo@libero.it

E’ stato deciso di dare un contributo di 200 Euro per le spese dell’organizzazione dell’evento.

 

  1. Email dal Tirtha

Sono arrivate delle rimostranze circa la frequenza di arrivo di email dal Tirtha, Emanuele si farà portavoce con Gianpietro perchè ci sia un po di moderazione.

 

  1. Serata su utilizzo sistema operativo per personal computer Linux

Ci sono più persone interessate a conoscere il software libero Linux, Marangoni Maurizio si è offerto di fare da istruttore, si organizzerà una o più serate, seguiranno via mail informazioni.

 

  1. Come organizzarsi per le future decisioni da prendere

A seguito della discussione avviata via mail, a causa della decisione presa nell’ultima assemblea di dare un contributo ai NO TAV, si è confermato che il metodo migliore rimane quello della partecipazione alle assemblee. L’unica richiesta che è stata fatta è che possibilmente le proposte sulle decisioni da prendere vengano comunicate preventivamente via mail.

 

  1. Quali argomenti sono da GAS e quali no?

Partendo da questa domanda la discussione è stata molto partecipata.

Seguono alcuni spunti che non possono abbracciare tutto quello che si è detto in più di due ore di discussione.

Alcune reazioni (poche in verità ha fatto notare qualcuno) da parte di qualche aderente alla notizia della approvazione del contributo ai no TAV ci ha fatto ritenere comunque importante parlarne assieme per condividere quale significato pensiamo possa avere per noi il far parte di un GAS.

Per qualcuno con queste prese di posizione si rischia di uscire dall’ambito delle cose che ci si aspetta entrando in un GAS, la domanda a questo punto è stata: ma il GAS è solo fare acquisti?

Per altri far parte di un GAS che indirizza tutte le energie solo verso gli acquisti è sentito come un limite al punto da togliere il piacere e il senso stesso del far parte del GAS.

Per qualcuno essere contro la TAV non va bene perché il trasporto su rotaia è più sostenibile di quello su gomma e sarebbe auspicabile un aumento del trasporto su rotaia.

E’ stato anche detto che il futuro è il trasporto su rotaia e alcuni danni o costi collaterali sono inevitabili e accettabili quando c’è la necessità di migliorare il nostro sistema di trasporti, lo si è accettato a suo tempo per costruire le autostrade e la TAV Milano Roma per esempio.

Ma sapendo che l’attuale linea è utilizzata al 30% delle sue potenzialità perché non saturare questa potenzialità e se poi nel tempo si scopre davvero che non basta si passa allora a progettare una alternativa? Ma è credibile se al giorno d’oggi siamo al 30% della possibilità di trasporto pensare che in futuro ci servirà trasportare più del triplo delle attuali merci?

In più ci sono i dati che mostrano che negli ultimi anni le merci trasportate non sono aumentate e in alcuni casi sono addirittura diminuite.

Più che un impegno per risolvere un problema di insostenibilità di un sistema di mobilità delle merci sembra che ci sia un notevole appetito per i soldi che si muovono in grande quantità quando vengono messe in cantiere grandi opere come questa.

Possiamo definirci solidali come GAS se non riflettiamo su cosa significa sostenibilità nelle nostre scelte quotidiane e non ci impegniamo noi in prima persona per favorire un avvicinarci alla sostenibilità come società?

Come GAS siamo nati dalla esigenza di criticare quello che accade nel mondo dell’economia che ci governa, un sistema insostenibile di cui abbiamo imparato a conoscere le conseguenze: inquinamento, sfruttamento di manodopera, speculazione sulle materie prime, un insieme di ingiustizie e danni ambientali, per questo parliamo di filiere corte, di fruire di produzioni locali, di chilometri zero, siamo d’accordo che sia necessario far viaggiare sempre più merci in giro per l’Europa? Quale è il mondo migliore che vorremmo quando parliamo della necessità di nuovi stili di vita?

L’impegno a cambiare stile di vita verso una maggiore sostenibilità, equità e giustizia necessita anche di una riflessione sui mezzi che si usano per ottenere questo obbiettivo, perché i mezzi fanno parte essi stessi del fine che è il cambiamento di stile di vita che avviene anche nel momento stesso in cui uso un mezzo per questo fine.

Da riflettere su come l’informazione veicolata attraverso i media più diffusi manipoli le nostre percezioni dei fatti, quando in televisione viene trasmesso un servizio sui no TAV è sempre mirato a mostrare gli scontri con la polizia. Basta trasmettere poche immagini di violenza per distruggere il lavoro e l’impegno di una popolazione che va avanti da più di vent’anni per cercare di difendere la propria valle.

Una popolazione che vive in un territorio ha il diritto di difendere il luogo dove vive da interessi economici esterni? Qualcuno ha ribadito che non ha solo il diritto ma ha il dovere come essere umano di farlo.

Qualcuno ha detto che il senso più profondo del far parte di un GAS non è l’acquisto in se che è un mezzo ma è cambiare modo di relazionarci fra di noi e con il mondo che ci circonda, per cui è stato chiesto di proseguire con condivisioni come queste.

C’è stata una grande partecipazione al punto che qualcun altro a fine serata ha detto che questi sono momenti di condivisione e confronto che danno senso a partecipare al GAS molto più del discutere sugli acquisti.

Alla fine è stato specificato a chi e perché vanno i soldi ai No TAV. Ci sono delle persone che sono state colpite da una causa civile intentata contro di loro da una ditta che doveva fare dei carotaggi per la TAV in un terreno privato, queste persone assieme a molte altre occupando il terreno hanno opposto una resistenza passiva per fermare i lavori, la ditta ha chiesto più di 200.000 Euro di danni. Caso singolare quei carotaggi poi non sono più stati fatti e il dubbio è che questa azione sia stata organizzata apposta per colpire economicamente le singole persone per fermare il movimento. I condannati sono uno degli organizzatori del movimento NO TAV che è un pensionato di 67 anni, il sindaco del paese che è una donna e il vice sindaco, non sono di certo i giovani violenti che ci mostra la televisione.

E’ stato confermato il contributo di 300 Euro.

 

  1. Porre dei limiti alla adesione al GAS

Se ne è appena accennato, c’è chi è favorevole a mettere delle regole in modo far uscire dal GAS chi non partecipa alle riunioni e non dà nessun contributo all’organizzazione degli acquisti. Mentre c’è chi ritiene che è necessario lasciare tempo a queste persone per capire sperando che il far parte del gruppo possa far crescere in consapevolezza.

 

  1. Proposta polizze assicurazioni (auto ecc.) di gruppo

Vittorio ha proposto ancor una volta di organizzarci in modo da presentare ad una assicurazione una richiesta di offerta per tutte le polizze che ogni uno di noi ha, è certo che avremmo un risparmio del 20/30 % senta tanta fatica. La proposta non ha il senso di farci solo risparmiare, se mediamente una famiglia spende 1.000 Euro l’anno per assicurazioni e aderiamo in 100 si risparmierebbe circa 20/30.000 Ero che potrebbero essere destinati per creare l’opportunità di dar lavoro ad un giovane che potrebbe aiutarci nell’organizzazione del gas e nello sviluppo di nuove iniziative.

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