Prendendo come sputo gli otto punti proposti da Bill Mollison, cocreatore di Permacultura, per il dopo virus:
1. Impara a piantare, non solo un orto, ma anche colture di base (cereali ecc. ) e alberi (da frutto, nativi, legnosi);
2. Crea un legame con qualche lembo di terra, sia la tua o quella di un parente, un progetto, un giardino comunitario, un orto ecc. Partecipa con le persone che vivono lì, vai a poco a poco alla ricerca di modi per trascorrere più tempo in campo che in città, imparando a piantare, costruire, trattare i rifiuti biologici e guarire nella natura;
3. Sviluppa abilità pratiche (cucina, falegnameria, riparazione di macchine, lavorazione alimentare, cucito ecc. Insegna queste abilità a bambini, amici e vicini;
4. Cera un gruppo di supporto reciproco, dove le persone si prendano cura l’uno dell’altro, facciano prodotti di necessità di base collettivamente, come prodotti di igiene naturale, rimedi naturali come sciroppi e tinture di erbe, trasformazione alimentare, come alimenti conservati e fermentati;
5. Semplifica la tua vita ora, liberando più spazio e tempo. Scopri tutto quello che puoi fare senza soldi, camminare, fare esercizi, artigianato e arti del corpo, socializzare con i tuoi cari, giardinaggio; 6. Separati dalla logica di consumare sempre di più. Preferisci prodotti artigianali che durano a lungo, di qualità, fatti da piccoli produttori, imprese sociali e imprese economiche solidali. Fai scambi, dare e ricevere regali per valore affettivo anziché valore finanziario;
7. Scambiare, immagazzinare, moltiplicare e diffondere semi nativi, non geneticamente modificati, prodotti dall’agricoltura popolare e familiare;
8. Riconoscere che la vita sarà molto meglio dopo! Siamo solo in transizione.
Assieme a La Coopera 1945 abbiamo organizzato una giornata di esperienza pratica e di condivisione su come fare un orto sinergico
